giovedì 29 settembre 2011

Demonizzare la lotta, narcotizzare le menti

Guardate attentamente questa serie di immagini:




















Che cosa mostra? Due bimbi che lottano, che fanno qualcosa di sportivo e morale, a zero rischi. Non ci sono colpi di nessun tipo, c'è un arbitro e uno staff medico. Eppure il "giornaladro" che commenta, s'approfitta delle due creature per alimentare la crassa ignoranza del pubblico medio gridando allo scandalo, e infarcendo la farsa di menzogne surreali.

Non è la prima volta e non sarà l'ultima che i media di regime s'accaniscono come iene sugli sport da combattimento, anche al rischio di risultare patetici, come in questo caso. Perchè lo fanno?

La disciplina mostrata nel video è il Jiu Jitsu, come le altre discipline sorelle, questa insegna disciplina, rispetto per l'avversario, fiducia in se stessi. E' per questo che la cultura mondialista deve impedirne la diffusione. "Ai popoli sopraffatti dalla TV si diano calciatori e veline, acciocchè imparino la viltà e non alzino mai la testa!". Le nobili arti di Marte, e mi riferisco nello specifico alle discipline con contatto, sono un viatico di liberazione, danno forza al corpo e allo spirito: non a caso tutte le grandi civiltà classiche basarono l'educazione dei loro giovani sulla lotta.

Che certi paradigmi e certi Numi si ripresentino, ebbene, i nostri dominanti certo non possono ammetterlo, e quindi "giù di piccone!".

Indignamoci, che che ancora lo possiamo fare. Diamo risalto a questo esempio di vomitevole strumentalizzazione dell'infanzia al servizio della disinformazione di massa.

Marzialmente vostro






Mario Puccioni, istruttore di Brazilian Jiu Jitsu
http://www.team-centurion.blogspot.com/

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