Non tutti sanno che la stazione di Santa Maria Novella è tra le prima in Italia per quanto riguarda il flusso di passeggeri,con un numero maggiore anche rispetto alla stazione di Napoli, città molto più popolata, e anche rispetto a quella di Bologna,nota per essere centro di smistamento di merci e passeggeri per la sua posizione centrale a livello nazionale.
Ancora meno sono coloro che conoscono la storia della sua costruzione e le polemiche che vi furono. Il tutto iniziò quando nel maggio del 1931 Angiolo Mazzoni, reputato il miglior specialista di opere ferroviarie, presentò il suo plastico onorando l’incarico affidatogli dal Ministro delle Ferrovie Costanzo Ciano. Il progetto fu approvato prima dal trio Ojetti,Papini e Poggi e poi da una commissione del Consiglio Superiore delle Belle Arti composto da architetti(Gaetani,Chierici,Salvini e Giovannozzi). Oltre l’ufficiale approvazione però il plastico in questione scatenò enormi polemiche soprattutto da parte dello scultore Romano Romanelli, incentrate sulla torre concepita soltanto “per metterci un orologio” a detta di quest’ultimo. Il progetto del Mazzoni risultava troppo misurato e sobrio rispetto alle stazioni che erano state concepite fino ad allora, a Milano e a Genova, le critiche non tardarono ad arrivare neanche dal Bargello diretto da Alessandro Pavolini. Trattandosi di Firenze la polemica divenne ben presto nazionale e lo stesso Ciano ritenne opportuno scrivere al Duce una lettera aperta per poter giustificare il proprio operato. Fu il Romanelli a lanciare l’idea di un concorso capace di dare a Firenze "la migliore stazione del mondo" ,il concorso fu bandito nell’agosto del 1932.
I progetti presentati furono più di 100 e ne risultò vincitore quello del cosiddetto Gruppo Toscano formato da Michelucci,Berardi,Baroni,Gamberini,Guarnieri e Lusanna. Nel maggio del 1933 il progetto fu inaugurato dal Podestà Giuseppe della Gherardesca nel Salone dei Cinquecento, anche questo fu soggetto a numerose critiche tra quali quelle di Ardengo Soffici. Ventimila persone accorsero in Palazzo Vecchio in un solo giorno e nei giorni successivi si toccarono anche punte di quarantamila visitatori. La nuova stazione divenne l’argomento del giorno in ogni angolo della città e ottenne eccezionale interesse anche a livello nazionale. Tutti si sentivano in grado di poter criticare o esaltare il progetto come se fossero tutti architetti o geometri, si scatenarono addirittura liti e discussioni che costrinsero all’intervento la polizia che dovette sciogliere tali liti disperdendo i fiorentini che , come da tradizione, non perdevano il gusto della discussione e del confronto. Si crearono di nuovo due fronti quello dei Pro e quello dei Contro ma durarono ben poco vista l’approvazione quasi istantanea del progetto del Duce in persona che convocò il Gruppo Toscano in Palazzo Venezia il 10 giugno 1934. I più polemici sostennero che il progetto fosse stato approvato dal Duce soltanto in virtù del fatto che vista dall’alto, la nuova stazione, sembrava un fascio littorio.
Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, inaugurò il 30 ottobre 1935 “ la migliore stazione del mondo”. Ad oggi la stazione di Santa Maria Novella è rimasta sostanzialmente la stessa del progetto iniziale con l’aggiunta del sottopassaggio commerciale e del parcheggio sotterraneo, costruiti negli anni 80 e per la pensilina esterna costruita negli anni 90 ma recentemente rimossa.
Gian Marco
per conoscere ed amare la propria città c'è bisogno di studiare le radici di tutto ciò che per noi oggi è scontato. bell'articolo, interessante e ben raccontato!
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