Nel Luglio del 1992 i
Nine Inch Nails tornarono in studio per produrre quello che sarebbe
passato alla storia come il loro capolavoro. Dopo aver girato in
lungo e in largo per gli States alla ricerca di un posto adatto a
mettere in musica le sua idee, Reznor scelse l'appartamento 10050
Cielo Drive a Beverly Hills, California: il medesimo appartamento nel
quale, ventitrè anni prima, Sharon Tate era stata brutalmente
massacrata dagli adepti di Charles Manson. Installatosi
nella casa, Trent si dette alla realizzazione dello studio di
registrazione, che chiamò Le Pig,
ispirandosi alla macabra scritta realizzata dagli assassini di Tate
utilizzando il suo stesso sangue (La scritta originale era "morte
ai porci"). Per diciotto
mesi la band rimase impegnata nelle registrazioni, in un processo
creativo che non mancò di esperienze altamente distruttive: in quel
periodo sia Reznor che i suoi amici più stretti (fra i quali
figurava l'astro nascente Brian Warner, in arte Marilyn Manson)
sperimentarono l'uso di droghe pesanti, privazione del sonno ed abuso
di alcolici.
I "Le Pig Studios". Il nome fu derivato dal macabro necrologio "Death to the Pigs" scritto col sangue di Sharon Tate sulla porta dell'abitazione nella quale fu massacrata dalla Manson Family. Nel disco si fa più volte riferimento ai "maiali" come carne da macello. Particolarmente in "March of the pigs" e "Piggy".
Alle
registrazioni parteciparono numerosi invitati, affermati musicisti
del calibro di Stephen Perkins (Jane's Addiction, Porno for Pyros) e
Adrian Belew, che compose le parti di chitarra in Mr. Self
Destruct
e The Becoming.
La
quasi totalità del materiale venne registrato ed assemblato in
computer sound, sfruttando l'emergente tecnologia Machintosh già
sperimentata in Broken.
Testate Marshall e strumenti a corda Gibson e Jackson fecero il
resto. The
Downward Spiral fu
il disco che lanciò definitivamente i NIN nel gotha della musica
internazionale. Sul piano lirico, le tematiche non si discostarono
molto dal tenore del precedente EP, rimanendo sintonizzate sul tema
dell'alienazione umana di fronte a un sistema talmente privato di
spiritualità da essere diventato "automatico". Questa
volta tuttavia il disco seguì un filo narrativo dai marcati tratti
finalistici. Mr.
Self Destruct,
la prima traccia, descrive il sentimento autodistruttivo che alberga
nell'uomo, e che lo spinge ad autoinfliggersi il male facendo leva
sul senso di colpa, sulla privazione, sulla paura ("I
speak realigion's message clear –and i control you–, i am denial,
guilt and fear -and i control you-, i am the prayers of the naive
-and i control you- i am the lie that you believe -and i control
you-"). In
Heresy, si
affronta il tema dell'uomo che distrugge i suoi idoli senza
sostituire alla spiritualità andata perduta uno spiritualismo più
maturo, ma ergendo solo sè stesso a proprio idolo. Col risultato di
perdersi in un'esistenza dotata di moto meccanico, nella quale egli
non ha più alcun senso. Inizia così un processo autodistruttivo che
lo porterà a dissipare ogni calore umano, a cedere al darwinismo
esistenziale, infine a tentare una via di fuga nel suicidio. Le
parole dell'ultima canzone del disco, Hurt,
sono
eloquenti:
"I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hole
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt
I wear this crown of shit
Upon my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stains of time
The feelings disappear
You are someone else
I am still right here
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt
If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way"
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hole
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt
I wear this crown of shit
Upon my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stains of time
The feelings disappear
You are someone else
I am still right here
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt
If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way"
ASCOLTA L'ALBUM COMPLETO
Musicalmente,
il disco si qualifica come il più riuscito in assoluto. Il processo
creativo abbozzato in Pretty
Hate Machine e
parzialmente riuscito in Broken
giunge
a piena maturazione, qualificando The
Downward Spiral come
un vero e proprio manifesto della generazione postmoderna. Citando
ancora Scaruffi, in una delle sue meravigliose recensioni:
"[...]
Eraser,
forse l'apice drammatico del disco, simula una macchina che implori
il suo costruttore di "Hate me/ smash me/ erase me/ kill me".
E` la quintessenza dell'espressionismo in musica. The
Downward Spiral
non e` neppure musica, e` pura claustrofobia. The
Becoming
e` un'immane affresco degno di Bosch, un'orgia di dannati resa da una
partitura affollata, pullulante di dissonanze. Reptile,
le cui scosse d'intensita' "wagneriana" ne rappresentano
l'alter ego, mette in musica i "Fiori del Male" della
generazione industriale: "Oh my precious whore/ my disease my
infection/ I'm so impure".
Lo spleen dei cyberpunk nasce proprio da una fusione fra auto-compassione, auto-disgusto e auto-compiacimento che e' perfettamente realizzata in questi testi musicali. L'incedere al tempo stesso robotico e panzer di March Of The Pigs e' quanto di piu' volgare e perverso Reznor abbia mai concepito: una successione di cariche di TNT che continuano il rituale spaventoso di Wish (con forse una traccia di Ballroom Blitz degli Sweet). Tutto l'immaginario fanta-criminale fabbricato negli anni da film come "Terminator" e dai libri di Gibson trova in questo disco una sua sublimazione in suoni.
Deliri in sordina come Piggy vivono di una tensione piu' sotterranea, ma non meno snervante, affidata a ritmi sconnessi, bisbigli inquietanti, dissonanze sparute. Reznor prova anche a scimmiottare Prince nella languida cantilena oscena di Closer ("I Want to fuck you like an animal"), che e` paradossalmente anche il brano piu` melodico del disco. [...]"
Lo spleen dei cyberpunk nasce proprio da una fusione fra auto-compassione, auto-disgusto e auto-compiacimento che e' perfettamente realizzata in questi testi musicali. L'incedere al tempo stesso robotico e panzer di March Of The Pigs e' quanto di piu' volgare e perverso Reznor abbia mai concepito: una successione di cariche di TNT che continuano il rituale spaventoso di Wish (con forse una traccia di Ballroom Blitz degli Sweet). Tutto l'immaginario fanta-criminale fabbricato negli anni da film come "Terminator" e dai libri di Gibson trova in questo disco una sua sublimazione in suoni.
Deliri in sordina come Piggy vivono di una tensione piu' sotterranea, ma non meno snervante, affidata a ritmi sconnessi, bisbigli inquietanti, dissonanze sparute. Reznor prova anche a scimmiottare Prince nella languida cantilena oscena di Closer ("I Want to fuck you like an animal"), che e` paradossalmente anche il brano piu` melodico del disco. [...]"
QUESTA
LA TRACKLIST
- Mr Self Destruct
- Piggy
- Heresy
- March of the Pigs
- Closer
- Ruiner
- The Becoming
- I Do Not Want This
- Big Man With a Gun
- A Warm Place
- Eraser
- Reptile
- The Downwars Spiral
- Hurt
Il disco, distribuito nel Marzo del 1994, scalò le classifiche
commerciali degli stati uniti, piazzandosi al secondo posto dopo soli
sette giorni. Nel giro di quattro anni avrebbe ottenuto quattro
dischi di platino, vendendo più di cinque milioni di copie nel
mondo. La critica fu unanime nel riconoscerlo come un capolavoro.
Spin's lo classificò come venticinquesimo fra i 100 migliori
album di sempre, undicesimo nella categoria "anni '90" e
ancora decimo nella categoria "ultimi 25 anni". Giudizi
simili si ebbero da JustPressPlay, Blender, Q, Rolling Stone. Come
di consueto, e a maggior ragione visto il volume di vendite del
disco, i NIN distribuirono l'anno successivo un remix del disco
(Further Down the Spiral) per lo più composto da versioni
alternative dei brani precedentemente editi. L'onda lunga del
successo spinse anche questo album molto in alto nelle classifiche,
vendendo 500.000 copie nei soli Stati Uniti, un successo veramente
grosso per una raccolta di remix. Meno fortuna ebbero i singoli,
(March of the Pigs, Closer, Hurt e Piggy).
Il primo dei tre tour promozionali, il Self Destruct Tour, fu
un evento spettacolare. Inanellando una serie di "Sold Out"
in America, i Nine Inch Nails divennero il simbolo della "generazione
anni '90". La formazione live era così composta:
Trent Reznor – Voce, Tastiere, Chitarra
Robin Finck - Chitarra, Sintetizzatore
Danny Lohner - Basso, Chitarram Sintetizzatore
Chris Vrenna – Batteria
Il video quì presentato è una parte del VHS live "Closure",
edito al termine dei tour promozionali, distribuito nel 1997
La data più celebre del tour, la partecipazione dei NIN al Woodstock
'94, fu seguita in diretta TV da ventiquattro milioni di persone
in pay – per -wiew (una registrazione live dell'evento,
consultabile gratuitamente, la riportiamo quì sotto).
Fra il 1994 e
il 1999 i NIN si sarebbero concentrati sulla produzione di colonne
sonore e sulla promozione del materiale già pubblicato. Nel
frattempo nasceva l'amicizia professionale e personale fra Trent
Reznor e Brian Warner, in arte Marilyn Manson: fra i due
sarebbe nato un sodalizio che avrebbe portato il più discusso
musicista d'America (e il riferimento è chiaramente al secondo dei
due) a produrre uno dei migliori album rock di Sempre, Antichrist
Superstar. Ma di Marilyn Manson ci occuperemo in un'altra
strisciata di articoli. Anche perchè la storia dei Nine Inch Nails
non finisce di certo con The Downward Spiral. Sarebbero dovuti
passare ben cinque anni prima che Reznor, nel frattempo entrato in un
pericoloso giro di abusi e depressione, riuscisse a produrre il degno
prosecutore del suo "masterpiece": The Fragile.
Francesco
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