martedì 6 dicembre 2011

Manovra salva-Italia? Analizziamola

Quando il governo Monti-Goldman sasch si è insediato a Montecitorio ha subito parlato della necessità di una politica lacrime e sangue per risollevare l'economia di un paese ridotto al lastrico. Molti ingenui avranno pensato, se servono sacrifici per il nostro paese, siamo pronti a farli.


Ci ha pensato lei, la neo-ministro Fornero, a darci le lacrime: durante la presentazione della manovra si è lasciata andare ad un pianto in diretta tv, con Monti subito pronto a consolarla.I giornali e i media hanno subito elogiato questo ministro capace di immedesimarsi nella grave situazione in cui versa il popolo italiano. Per non parlare degli applausi al presidente del consiglio, che ha deciso di rinunciare al suo stipendio.

I più ingenui saranno stati contenti nel vedere questi ministri vicini al popolo, dopo anni e anni di battute e vallette berlusconiane,
mentre qualche persona più maliziosa si sarà chiesta: ma non vi bastano i sacrifici che abbiamo fatto negli anni? Cosa ce ne facciamo delle lacrime e delle rinunce di stipendi se in definitiva la crisi ricade solo ed esclusivamente sulle nostre tasche?

I media hanno confezionato subito le risposte per i più svegli: la manovra salva-Italia rilancerà l'economia del paese, e quindi i sacrifici iniziali saranno ricompensati nel futuro.
E allora analizziamola questa manovra nei suoi punti cardine. 

1) Aumento dell'aliquota iva di due punti percentuali – dal 21% al 23%: comporterà un aumento del costo della vita.
Introduzione dell'imposta municipale unica (la vecchia ici soppressa da berlusconi): andrà a colpire anche la prima casa, considerata alla pari dei beni di lusso, e non quindi un diritto sacrosanto quale dovrebbe essere.

2) Aumento dell'età minima di pensionamento, e soppressione dell'indicizzazione all'inflazione per le pensioni superiori al doppio della minima (480 euro): in pratica, oltre alla prospettiva di schiavitù sul luogo di lavoro, le pensioni sopra i 960 euro perderanno col tempo il loro potere d'acquisto. Chi lo spiega al governo che con meno di mille euro oggi si arriva a malapena a fine mese (e solo se non si ha un affitto e un mutuo sulle spalle)?

3) Incremento delle accise dei carburanti: per la benzina l’incremento è di circa 10 centesimi (Iva compresa), per il diesel 13,6 cent, per il Gpl di circa 17 e per il metano auto di soli 4 millesimi al metro cubo.

4) Aumento delle aliquote contributive degli autonomi e degli artigiani di 0,3 punti percentuali ogni anno: viene penalizzata la piccola e media imprenditoria, vanto e orgoglio italiano.


Qualcuno si domanderà, ma se doveva essere il governo delle banche, è possibile che non ci siano favori ai banchieri? Fosse mai. Ecco come Monti ha pensato di favorire i suoi mandanti.

5) Garanzia dello stato sulle passività delle banche italiane e sulle loro obbligazioni: ovvero lo Stato salverà quelle banche che ne hanno affondato l'economia, affondando ancor di più.

6)La soglia di tracciabilità scenderà dagli attuali 2500 euro a mille euro, ovvero non si potrà pagare in contanti per più di 999 euro: quindi si sposteranno ingenti somme su conti correnti carte di credito bancomat con relative commissioni a beneficio delle banche.
Inoltre anche 'i compensi corrisposti dalla pubblica amministrazione centrale e locale e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato" oltre i 500 euro non potranno essere versati in contanti: ulteriori somme che passeranno per la banca.


L'hanno chiamata manovra salva-Italia. Giudicate voi. Io la chiamerei manovra salva-banche-affossa-Italia.



Renato

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