lunedì 18 aprile 2011

Diario di Norvegia: Parte 3

Ci vogliono circa 3 ore di treno per arrivare, ma la città svedese mi ripaga con una bellissima giornata di sole.

Goteborg si presenta subito ricca di vita, un via-vai continuo di persone, che trasmette un piacevole senso d'irrequietezza. Camminando lungo il viale principale arrivo davanti al Konst Museum, al cui fianco si ergono il Teatro Stads e la Konsert Huset; decisamente lo stile architettonico e la posizione di questi edifici testimonia la volontà di far emergere questi principali punti di aggregazione rendendoli ben visibili da tutti i punti della città. Dopo aver visitato la Vasa Kyrka, chiesa in stile gotico costruita nel 1874, mi dirigo al mercato del pesce.

Questo rappresenta una delle maggiori attrazioni per la sua storia; infatti questo mercato originariamente all'aperto, in seguito fu trasferito all'interno della chiesa lì adiacente, in modo da garantire un riparo ai lavoratori ittici durante i rigidi mesi invernali. Anche qui ci sono dei bar-ristoranti dove è possibile gustare dell'ottimo salmone e altre mille varietà di piatti creati sul momento. Dopo pranzo proseguo il mio giro per le strade cittadine e approfitto per un tipico giro turistico per i canali su un vaporetto; alcuni ponti sono talmente bassi che tutti i passeggeri devono sedersi a terra per evitare di batterci la testa. Mi rimane ancora un'oretta a disposizione, così decido di spingermi fino ad Ullevi, lo stadio dove vengono disputate le gare della nazionale di calcio svedese e le partite internazionali del Goteborg. Con in mano un sacchetto colmo di souvenir torno lentamente verso il treno che mi riaccompagnerà ad Oslo. Dopo una rapida cena vado al "Last Train", piccolo pub dove suoneranno gli Yum Yums, band norvegese che mischia il punk dei Ramones ai suoni pop dei primi Beatles; li avevo già visti suonare in Italia, e quando ci rivediamo la loro sorpresa è grande. Dopo un'ora di concerto dove la musica fa da sottofondo a due procaci biondone che ballano indiavolate a pochi centimetri dal mio naso, mezzo ubriaco me ne ritorno a dormire all'ostello.


E' domenica mattina, il sole splende alto che sembra di essere in Italia e decido di visitare il parco delle sculture di Vigeland. Questo giardino è davvero curatissimo, pieno di bellissimi alberi e fontane zampillanti, con splendide statue che lo rendono unico. Adiacente al parco c'è il museo Vigeland, dove opere d'arte contemporanea scompigliano la tradizionale mentalità benpesante mischiando spesso sacro e profano. Dopo pranzo vado al museo del calcio norvegese, ricco di trofei e cimeli della nazionale scandinava e di immagini sportive esaltanti.
La mia ultima cena norvegese la trascorro in un pub del centro dove un piatto di salsicce nordiche accompagnate dall'immancabile pinta di birra e match di Premier League in tv mi ricordano che la mia vacanza è ormai terminata e che tra poche ore ritornerò al caldo di Firenze con negli occhi le stesse bellissime immagini per tanti anni descrittemi da mio padre.


Taxi

0 commenti:

Posta un commento