Fiorentino di nascita, ha 41 anni e da 23 anni studia e pratica intensamente sia le arti tradizionali che quelle da combattimento, in particolare Muay Thai e Boxe.
Otto anni fa ha conosciuto il suo attuale insegnante, il M° Federico Tisi, con il quale ha fondato il Team Centurion, la più vecchia scuola di Jiu Jitsu in Toscana.
Attualmente coordina vari istruttori con sedi a Firenze, Fiesole, Pistoia e Pontassieve.
Inoltre scrive e tiene aggiornato un blog con molto seguito: http://www.team-centurion.blogspot.com/
Consigliamo a tutti i nostri lettori di accedervi.
Iniziamo con l'intervista:
Ciao Mario, come prima cosa ti chiedo qualche cenno storico sul Brazilian Jiu Jitsu e le differenze tra questo e il Jiu Jitsu tradizionale.
Un saluto a te e ai lettori.
Il Jiu Jitsu stile brasiliano (conosciuto con la sigla BJJ) è nato per opera della famiglia Gracie nel nord del paese sudamericano, sulla base degli insegnamenti del celebre combattente nipponico Mitsuyo Maeda, divenuto famoso col soprannome di Conte Koma. La verosimiglianza con il cd. Ju Jutsu "tradizionale" è minima, in quanto che il BJJ si è sviluppato secondo una mentalità occidentale di tipo empirico, rifugge da qualunque atteggiamento coreografico, e ha sviluppato la sua tecnica, tattica e strategia sulla base di migliaia di scontri reali a mani nude. Alcune posizioni o atteggiamenti paiono simili, ma il modo di intendere l'arte è diametralmente opposto.
Quali fasi di combattimento particolari e caratterizzanti sviluppa, il BJJ, rispetto alle altri arti marziali?
Il BJJ ha sviluppato un'analisi smaliziata e praticistica del rapporto tra forza di gravità e combattimento. Insomma, nella nostra arte si è consci che in caso di vero scontro il più minuto dei due finirà comunque la maggior parte delle volte al suolo, perché colpito o spintonato. Questo insegnamento era il cuore dell'antico Ju Jitsu stile Fusen, da cui deriva il BJJ, frutto della storia di un popolo tra i meno corpulenti quale quello nipponico. Sulla base del Ju Jitsu antico i brasiliani hanno sviluppato -tramite prova pratica in innumerevoli sfide contro rappresentanti di altri stili- un metodo che intende coprire tutte le fasi del combattimento, non solo la prima (quando entrambi i contendenti sono in piedi ) ma anche e soprattutto la più pericolosa per l'incolumità di chi subisce: al suolo.
A terra la tecnica batte la forza bruta, è dimostrato.
Qual'è il rapporto tra BJJ e Mixed Martial Arts?
Le attuali MMA sono figlie del BJJ, nel senso che furono i Gracie a promuoversi sulla TV USA con il metodo delle sfide alle altre arti marziali, creando l'UFC. Un poco atletico Royce Gracie scioccò il mondo atterrando e sottomettendo senza spargimenti di sangue i colossi esperti di striking (arti percussive), dimostrando al pianeta il valore dello stile di famiglia e la dominanza totale degli esperti di lotta al suolo in un combattimento quasi senza limiti.
Un salto quantico evolutivo colpì l'asfittico mondo delle arti marziali 'tradizionali' e migliaia di persone si misero a studiare il BJJ. Da questa salutare sferzata sono derivate le moderne MMA, unione delle discipline rivelatesi funzionali al di là di leggende e miti, e segnatamente le cosiddette 4 Arti Magiche: Boxe (pugni), Muay Thai (calci, gomitate, ginocchiate), Lotta olimpica (atterramenti) e infine Jiu Jitsu (combattimento al suolo).
La mentalità del "proviamo e vediamo se funziona" del BJJ ha contagiato molta gente e adesso le MMA, uno sport a sé stante, hanno mandato definitivamente in archivio le leggende e le storielle fantascientifiche, sostituendole con la verifica empirica delle affermazioni in campo marziale.
Perchè, dopo aver insegnato e praticato vari arti marziali, da qualche anno ti dedichi esclusivamente al BJJ?
In primis perché mi piace e perché è divertente. In seconda battuta credo che il BJJ sia la più versatile e produttiva delle arti funzionali, l'unica forse che dia un chance concreta di vittoria anche al piccoletto, al fragilino, all'anzianotto o alla donna. E' un'arte poco pretenziosa, dove domina un atteggiamento rilassato e familiare, e dove si può socializzare in modo sano, rimettendosi in forma e imparando a combattere allo stesso tempo. In particolare adoro il fatto che si ricerchi solo&soltanto l'efficacia pratica, senza sofismi né dogmi da setta. Mi dedico unicamente al BJJ perché non credo nei tuttologi e ritengo sia già abbastanza difficile diventare esperti di una sola arte.
Qualche giorno fa, in occasione di una lezione dimostrativa, hai detto che il BJJ trasmette sicurezza e consapevolezza di se stessi. Spiega ai lettori cosa intendi.
Io ho svolto la professione di addetto alla sicurezza e bodyguard, ho rapporti con gli esponenti di tutte le arti marziali e reputo fortemente che la fiducia in se stessi sia la dote principale nello scontro, non solo fisico. Il BJJ abitua da subito a essere toccati, strattonanti, smanacciati , pigiati, e a resistere a queste situazioni primordiali senza perdere di lucidità. In breve tempo il praticante sviluppa la coscienza dei propri limiti e si abitua a perdere senza patemi d'animo in allenamento. In parole povere tramite il lottare il BJJ conferisce stabilità al carattere, promuove una grande forza fisica e agilità, e insegna al jitsuka che in ogni situazione "E' finita!" si dice solo alla fine.
Che consigli daresti a chi si vuole avvicinare a questa arte marziale? Perché dovrebbe preferirla ad altre?
Io credo nel libero arbitrio. Penso che si debba ricercare il meglio per sé senza manipolazioni, e pertanto invito chi sia interessato a provare senza timori una lezione di Jiu Jitsu, decidendo con la sua testa se sia la pratica adatta oppure no. Tutte le arti funzionali (cioè quelle dove ci si allena con partner non collaborativi&esperti nonché facendo sperimentazione col l'agonismo) sono buone, il BJJ ha dalla sua secondo me una maggiore validità nella "difesa personale" e consente un molteplicità di applicazioni, dalla garetta amatoriale allo sbocco nelle MMA professionali.
Ora parliamo più in generale, quali valori, secondo te, trasmettono le arti marziali? Quali insegnamenti "di vita" possono fornire?
Questo è un discorso complesso, lungo. Io ritengo che le arti funzionali siano qualcosa che va al di là del concetto di mero sport, e si pongano quali pilastri educativi. Non a caso si osserva nella storia che le civiltà sane e in espansione sono invariabilmente culture dove la lotta impera: India vedica, Egitto delle dinastie faraoniche, Grecia classica e Roma dei Cesari per dire delle principali.
L'avventura della vita umana è una continua ricerca di luce, di coscienza: "Fatti non foste a viver come bruti.." echeggiando Dante, e dunque un uomo che voglia dirsi tale dovrebbe ricercare a ogni piè sospinto la verità, su se stesso e sul mondo. Le arti da combattimento reale appartengono alle discipline sviluppate per andare in questa direzione, e insegnano a guardarsi dentro sopportando la vista delle schifezze che si osservano, lottando per migliorare almeno un po'.
Nel celebrerrimo film Fight Club, tratto dal libro di Palahniuk, Tyler Durden afferma "Non puoi pensare di conoscere te stesso se non ti sei mai battuto". L'arte marziale è davvero un qualcosa che trascende il mero esercizio fisico, la mera attività sportiva, per identificarsi con un qualcos'altro? Cosa ne pensi?
Si, è vero: le arti funzionali eccedono e di parecchio il concetto di sport, di metodo per stare in forma e magari gareggiare. Sono uno specchio: ci dicono quanto scarsi siamo e ci insegnano le nobili virtù delle nostre origini: Vis, Honos, Fortitudo Animi, Veritas, Magnanimitas, Pugnacitas, Dignitas. Marziale viene dal dio Mars, il progenitore delle genti italiche e ciò non per nulla a caso.
Un saluto da tutto il Blocco Studentesco, alla prossima lezione!
Saluto anch'io voi e i lettori e vi ringrazio per lo spazio concessomi.
Vi aspetto tutti sul talami!
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