domenica 31 ottobre 2010

DIARIO D'IRLANDA - Terza Parte

CORK

7 Settembre Arriviamo a Cork (Corcaigh in gaelico, 120.000 abitanti circa) alle 21.30.Un po' in anticipo rispetto a quanto preventivato dalla brochure della "Bus Eirenann" che attribuiva alla tratta Galway-Cork 3 ore di viaggio (e quindi un arrivo intorno alle 22.00).

Scendiamo dal pullmann ad una fermata lungo il River Lee - il fiume di Cork che circonda il centro citta' - e attraversando uno dei tanti ponti che ci si presentano davanti raggiungiamo l'hotel. Preso possesso della stanza ci cambiamo e velocemente ci gettiamo nella notte di Cork. Cerchiamo subito di capire se possano o no avere ragione i cittadini di questa contea a vantarsi di una presunta superiorita' in bellezza alla capitale Dublino. Prima di iniziare la nostra analisi pero' , il bisogno di mangiare si fa forte e dopo 6 giorni di pasti tipici irlandesi optiamo per un rinomato ristorante spagnolo che ci lascia alquanto soddisfatti. Finita la cena ci incamminiamo verso il cuore del centro citta' e veniamo colpiti dalla vivacita' dell'urbanistica di Cork. San Patrick street e Grand Parade Street sono un susseguirsi di palazzi georgiani incastonati in un contorno moderno, risultando pero' incredibilmente armoniosi fra loro.

I locali notturni sono molto grandi e movimentati; abbiamo l'occasione di provarne un paio la prima sera e ne rimaniamo piacevolmente impressionati. Infatti, oltre ad essere accoglienti e grandi come quelli dublinesi, contengono una clientela piu' irlandese, per via della minore affluenza turistica rispetto alla capitale. La birra locale è la Murphy, una "scura" simile alla Guinnes ma, almeno per quanto ci riguarda, almeno un gradino più in basso sotto il profilo del gusto. Questo pero' meglio non dirlo agli abitanti di Cork che per campanilismo antidublinese tendono a esaltare questo confronto sostenendo che il loro prodotto è il migliore. Anche un' altra famosa birra aveva avuto natali a Cork, la Beamish, ma purtroppo l'Heineken - che ha perpretato una tremenda e fuoriluogo aggressione commerciale in Irlanda dopo averne comprato il marchio - ha deciso di chiudere la fabbrica cittadina. Rincasiamo presto, circa verso la mezzanotte: il viaggio ci ha stancato non poco e la mattina vogliamo essere freschi per partire all'esplorazione della Contea.

8 Settembre Ci alziamo presto e decidiamo di visitare il nostro primo castello irlandese. Non optiamo per il pubblicizzatissimo Blarney Castle, timorosi dell'estremizzazione commerciale che di solito tende a modificare la reale percezione storica del luogo e ci rechiamo quindi alla stazione centrale per prendere il treno per Cobh (per anni porto di Cork a circa mezz'ora dal centro citta') così da raggiungere il Barryscout Castle .Scesi alla stazione di Cobh rimaniamo entusiasti di questo paesino "di porto" abitato da circa 7.000 anime e simbolo della sfortuna irlandese: è da qui infatti che nel XIX° secolo partivano le navi degli emigranti che andavano a cercare fortuna in America (trovandone spesso molto poca). Lo stesso Titanic passo' da qui prima di intraprendere la traversata atlantica tristemente conosciuta.

Un' altra particolarita' di Cobh e' la sua posizione geografica: si trova infatti sulla "Great Island" unita alla terraferma da una sopraelevata che rende il viaggio in treno estremamente affascinante. Si percorrono infatti diversi chilometri su un binario che viaggia pochi metri sopra il livello del mare e che attraversa anche una spettacolare laguna generata da una secca oceanica.
Giungiamo al Barryscout Castle e gia' da lontano lo scenario e' mozzafiato: il castello non e' molto grande, ma il contesto in cui e' inserito provoca forti suggestioni. Tutto intorno infatti si aprono prati enormi color verde acceso e la bellissima giornata di sole aumenta la vitalita' dei colori riflettendo un cielo azzurrissimo. Il Castello presenta 4 torri imponenti, ma la struttura e' molto longilinea: la famiglia gallese dei Barry, costruttori del castello nel XV° secolo - pur avendo diversi possedimenti - non era ricchissima rispetto alla media dei nobili inglesi. Molto interessante è la visita all'interno: l'ufficio turistico infatti ha ricreato in tutte le stanze delle scene tipiche di vita dell'epoca e questo aiuta molto nella comprensione di quella che fosse la quotidianità di quei tempi.

L'esterno è circondato da un grande frutteto, ovviamente gia' presente nei tempi antichi: qui mentre si passeggia si possono cogliere e mangiare liberamente i succulenti frutti che crescono sugli alberi e si può godere del profumo delle erbe aromatiche. Felici di aver scelto questo castello (anche per la scarsa affluenza turistica), ripartiamo alla volta di Cork, e dopo aver camminato per un po' nella piu' autentica campagna irlandese riprendiamo il treno e ritorniamo in citta' nel primo pomeriggio, in tempo per continuare il nostro giro, optando per la visita del quartiere Shandon. Questo antico quartiere popolare, arroccato in cima a una collina che domina la citta', e' una distesa di variopinte casette a schiera che trova il suo centro nella parte piu' alta dove svetta la Sant' Anne Church costruita nel 1722. Una curiosità: qui si offre al visitatore la possibilita' di suonare le campane!!! "Bello!" penserete voi, o se non altro particolare... ci chiediamo pero' cosa ne possano pensare gli abitanti delle case vicine, costretti per 10 ore al giorno a sentire scampanellate pazze a due passi da casa.

Altra "attrazione" di questo piacevolissimo quartiere è l'ex mercato del burro con il suo museo: il burro infatti e' stato negli anni bui la grande risorsa della citta' aprendole le porte del commercio internazionale. Scendiamo dallo Shandon e torniamo verso il centro. Di pomeriggio la citta' e' vivacissima ma appare un po' troppo multiculturale per quanto l'Irlanda ci aveva abituati fino ad ora. Tuttavia un passaggio fra i negozietti e' piacevole e ci colpisce il tripudio di vessilli delle squadre sportive di Cork. Calcio, Rugby, Calcio Gaelico, Hurling e tanti altri ancora palesano l'indole campanilistica degli abitanti. A questo punto decidiamo di tornare in hotel: cresce in noi la voglia di vivere la citta' di notte e quindi è meglio cenare presto. Usciamo dopo un po di relax e una doccia calda e ci gettiamo su una cena tipica irlandese accompagnata dalla cara, vecchia, squisita Guinnes. Decidiamo di continuare la serata abbinando alla vita di pub anche un giro culturale notturno. Cartina alla mano ci dirigiamo verso due importanti monumenti cittadini posti sulla centralissima "Grand Parade": uno eretto in memoria degli Irlandesi caduti in guerra e l'altro, il piu' importante e imponente, dedicato ai caduti per la causa nazionalista irlandese, denominato "Nationalist Monument". Esso e' alto diversi metri e onora i caduti nelle tentate rivoluzioni irlandesi del 1798, 1803, 1848 e 1867. Piu' avanti, attraversando il South Channel, si raggiunge un piccolo ponte in pietra molto suggestivo dove si dice che nel medioevo venissero appese a monito le teste mozzate dei miscredenti. Prima di rientrare decidiamo di dare un' occhiata all' ultimo edificio rimasto della Cork medioevale (anche qui come in molte altre citta' d'Irlanda l'arroganza inglese ha provocato danni enormi al patrimonio storico e culturale), la Red Abbey Tower e' cio' che rimane di un abbazia agostiniana del XV° secolo.

9 Settembre Sveglia presto come al solito e partenza per la visita della parte occidentale di Cork. Saliamo su un autobus e in pochi minuti scendiamo davanti alla gigantesca University College Cork, un altro capolavoro di architettura esteso su 44 acri di terreno. Proseguiamo attraversando il River Lee e saliamo sulla collina dove e' posta la Cork City Gaol. La vecchia galera di Cork ci appare come un posto abbastanza lugubre nonostante il sole. Possiamo immaginare come potesse presentarsi nel XIX° secolo nel periodo invernale. Anche questo carcere, come quello di Dublino, chiuse i battenti quando gli Inglesi furono definitivamente cacciati dalla Repubblica d'Irlanda. Impressionante e' ascoltare all'audioguida (disponibile in italiano) le storie dei detenuti che molto spesso si beccavano pene immonde per aver rubato qualcosa da mangiare...il crimine piu' diffuso era quello della poverta' !!!

Usciamo dal carcere e scendiamo verso il Fitzgerald Park, il polmone verde di Cork, tipico parco
irlandese con una moltitudine di alberi e piante disseminati su dei prati verdissimi: veramente piacevole passeggiarci all'interno. All'interno del parco c'è il Cork Public Museum che racconta la storia di Cork dall'età della pietra fino ai giorni d'oggi, con particolare attenzione alla storia nazionalista della citta' (Cork ebbe un ruolo fondamentale nella Guerra d'indipendenza irlandese divenendo una delle maggiori roccaforti dell'I.R.A.) e nello specifico alla figura di Michel Collins (celebrato anche con una statua all'esterno) anche per via dei suoi natali a Clonakilty, un paesino della contea. Ritorniamo a piedi verso il centro e ci infiliamo nell'English Market, il caratteristico mercato al coperto del centro citta': al suo interno file di persone girano tra i banchi che propongono succulenti prodotti tipici locali, una tappa obbligata per chi passa in citta' e vuole appronfondire le tradizioni culinarie. Finiamo di mangiare ma ci e' rimasto ancora un po' di tempo: la St. Finbar's Cathedral, altro sibolo di Cork, risulta essere troppo lontana e quindi optiamo per una visita dell'esterno del Cork City Hall (municipio), gigantesco edificio in stile georgiano (considerato uno degli edifici piu' alti d'Irlanda) che si affaccia sul Riverl Lee e sul quale svetta un'orgogliosa bandiera irlandese di enormi dimensioni che impreziosisce ulteriormente l'imponenza di questa struttura. Ormai si e' fatto tardi e la visita di Cork e' finita. Recuperiamo i bagagli e prendiamo il pullmann che ci condurra' all'aereoporto dove nel tardo pomeriggio ci imbarcheremo alla volta di Belfast....




Saverio e Finita

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