La notte tra l'1 e il 2 febbraio 2009 CasaPound Italia celebra Rino Gaetano con migliaia di manifesti e striscioni affissi su tutto il territorio nazionale.
Un anno dopo l'associazione ripete l'iniziativa nelle città di Prato e Lamezia terme.
Qualcuno potrebbe domandarsi, perché proprio Rino Gaetano?
La risposta è semplice: perché ci piace!
Rino Gaetano, dopo essere finito nel dimenticatoio per anni, è ultimamente "tornato di moda"; internet ha permesso alle nuove generazioni di conoscere questo genio della musica italiana.
I testi delle sue canzoni colpiscono perché parlano di problemi sociali, di vita reale, attaccano i personaggi cult della nostra società (gli Agnelli, i Costanzo, gli onorevoli e i senatori, ecc.), ma lo fanno in modo leggere, scanzonato, irriverente e divertente, in un modo che lo differenzia dai vari Guccini e De André.
Rino Gaetano ci piace per questo, perché è un artista popolare (ovvero del popolo), perché le sue canzoni nascono nelle strade e nelle osterie, perché prendono spunto –come lui disse più volte- da frasi dette da gente comune davanti un caffè o un bicchiere di vino.
Ci piace perché, nella migliore delle ipotesi, viene snobbato mentre, in altri casi, viene addirittura screditato e infangato (esempio è la fiction trasmessa dalla rai) dall’elite della canzone italiana e dai media.
Ci piace perché era un Uomo Libero, non riconducibile a nessun partito, un artista anarchico che aveva il coraggio di attaccare tutti e tutto, che già 40 anni fa si scagliava contro coloro che avrebbero dovuto portare avanti le istanze del popolo.
Ci piace quando parla delle fabbriche e del “lavoro di catena che curva a poco a poco la tua schiena”, quando parla di “sub-appalti e corruzione e bustarelle da un milione”, quando parla di “politici imbrillantinati che minimizzano i loro reati” (quant’è attuale Rino!!), ma anche quando si incazza e dice che “con la mia guerra voglio andare ancora avanti e costi quel che costi la vincerò non ci son santi” oppure cerca in ogni cosa “uno spunto per la rivoluzione”; ci piace quando urla “la festa è finita, evviva la vita!” perché sembra volerci dire che i problemi si affrontano senza piangersi addosso.
Ci piace, in 3 parole, perché era un Artista Libero e Rivoluzionario.
Non mi voglio dilungare ulteriormente, potrei analizzare i suoi testi oppure parlare della sua morte e degli ospedali che non hanno potuto curarlo, ma lo farò in un’altra occasione.
Oggi non mi va, oggi c’è il sole, oggi “il cielo è sempre più blu!”
venerdì 29 ottobre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento