G. d'Annunzio
Il Fiumanesimo, sinonimo di vitalità e ribellione, troppo spesso viene snobbato dalla storiografia ufficiale o, ancor peggio, viene letto come un insieme di date ed eventi, magari confusi con avvenimenti antecedenti, senza dare risalto a ciò che è stato e ciò che ha rappresentato veramente, ovvero un avamposto di giovinezza e avventura.
Da grande appassionato dei romanzi di Salgari, vedo evidenti somiglianze tra Fiume e Mompracem, l'isola dei pirati di Sandokan, di uomini disposti a tutto per conquistare la libertà: sia a Mompracem che a Fiume si combatte il nemico che opprime il popolo, si vive grazie alle ruberie dei pirati (siano essi i Tigrotti o gli Uscocchi), si è creata una comunità nella quale ognuno dà quel che può senza chiedere niente in cambio.
L’esperienza fiumana va certamente inquadrata nelle vicende della fine della I Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra, e ponendo l’accento sull’analisi delle rivendicazioni dei combattenti e di tutto il popolo italiano, deluso dall'armistizio e dalla “vittoria mutilata”, si può infatti coglierne le cause profonde.
Però, oltre alle immediate cause scatenanti, è altrettanto importante cogliere l'essenza di questa "avventura".
La notte tra l'11 e il 12 settembre del 1919, quando d'Annunzio raccoglie i granatieri italiani – costretti a lasciare Fiume e sostituiti dalla polizia inglese e americana –, gli arditi e molti altri volontari per marciare su Ronchi, non lo fa solo per annettere la città a quell'Italia parlamentare da lui disprezzata, ma soprattutto per affermare l'idea di libertà e di autodeterminazione dei popoli, attraverso una contestazione morale, sociale e politica della società uscita dalla guerra.
Nell'approccio con l'esperienza fiumana, è necessario mettere in evidenza:
- la politica estera condotta da de Ambris, capo di gabinetto: egli cercò collegamenti con tutti i movimenti in lotta con la politica della Società delle Nazioni, promosse un'anti-Società delle Nazioni, la Lega di Fiume, con l'intento "di raggruppare tutti gli oppressi della terra (popoli, nazioni, razze) per poter combattere e vincere gli organismi sopraffattori che vogliono assoggettare alla loro onnipotenza finanziaria i più sacri sentimenti, quali fede, amor patrio, dignità individuale e sociale."
- la Carta del Carnaro, manifesto di sintesi tra i principi dell'arditismo e dell'etica-estica, finalizzata a costruire uno Stato Organico improntato su un carattere solidaristico-comunitario individuabile nell'associazionismo e nell'azione sociale dello stato stesso
- la riorganizzazione dell'esercito, fondato ora su un completo rapporto fiduciario e personale tra il Comandante e i suoi uomini, sull'autogoverno di quest'ultimi attraverso un consiglio militare senza differenze di grado.
La rivoluzione di Fiume rappresenta una rivoluzione esistenziale: scardinamento delle regole e della morale della società borghese, sintesi tra ribellismo-trasgressione e disciplina, educazione a una vita di rischi e baldorie; a Fiume si generò un clima di festa ininterrotta che consentiva di mantenere desto il clima di sovra-eccitazione generato dalla guerra.
In sintesi, Fiume ha rappresentato la grande sfida di Libertà e Vita che uomini liberi hanno scagliato al mondo borghese, al parlamentarismo, alla politica sottomessa alla finanza internazionale;
da Fiume è stata lanciata la sfida alle stelle!
Renato
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