giovedì 29 luglio 2010

29 Luglio 1883 - 29 Luglio 2010

127 anni fa nasceva il più grande Uomo dell'Italia contemporanea, nasceva quello che sarebbe stato il condottiero di un Popolo Libero.


Han ballato sui loro corpi
Han sputato sui loro nomi
Han nascosto le loro tombe
Ma non li possono cancellare


Per tanti anni hanno provato a cancellarlo, a screditarlo, ma senza successo.

A pochi giorni dalla morte rilasciò questa intervista:




"Gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi dietro per 20 anni un popolo come quello italiano. Altri potrà forse farlo col ferro e col fuoco, non col consenso, come ho fatto io"



Io mi sento di aggiungere che in tanti, oggi, si domandano come a distanza di decenni possa il suo nome essere ricordato con tanto rispetto e passione, come sia possibile che sulla sua tomba si rechino ogni giorno centinaia di persone a portare un intimo saluto.

Dicevamo,
hanno provato a cancellarlo.
Ma come si può dimenticare chi ha restituito forza e dignità, prestigio e coesione a un Popolo?



Chi ha condotto il suo Popolo "dove aveva il diritto di andare"?



Chi ha reso gli italiani orgogliosi delle proprie origini?



Chi ha permesso agli italiani di girare il mondo a testa alta?



Chi ha abbattuto le barriere ipocrite del classismo operando costantemente per migliorare le condizioni di vita di tutti gli italiani?



Impossibile.

Non si può neanche cancellare la costruzione del miglior stato sociale del XX sec., la crescita economica e demografica (e l'inversione di tendenza rispetto ai flussi d'emigrazione), il progresso delle telecomunicazioni, il riscatto della dignità femminile (si pensi al valore restituito alle ragazze madri), la legge bancaria del 1936 che assoggettò questa all'interesse nazionale, le conquiste in materia di lavoro (dal tetto massimo di ore giornaliere e settimanali al sistema di previdenza sociale e pensionistico), le grandi opere e la fondazione di grandi città e di interi quartieri (la garbatella a Roma per esempio), ecc.

Se rapportiamo tutto ciò all'operato di più di 60 anni di democrazia notiamo un abisso di differenza. Differenza che aumenta se si pensa all'onestà e all'incorruttibilità dei Fascisti; a proposito l'attore comico Walter Chiari disse

"Quando lo appesero per i piedi non sono cadute di tasca nemmeno cento lire; se soltanto scuotessero un pò qualsiasi sottosegretario di oggi, gli uscirebbe dalla bocca la Cassa del Mezzogiorno!"



Questi sono i motivi per i quali a 127 anni dalla nascita, a 65 dalla morte, lo ricordiamo, e insieme a lui ricordiamo i suoi Figli, i suoi Fedeli.

Alalà, Benito Mussolini.


Renato






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