2 Settembre - Arriviamo a Dublino nel primo pomeriggio e subito questa splendida citta' ci regala la prima inaspettata sorpresa: c'è il sole e fa abbastanza caldo! Subito dopo arriva la seconda: dopo aver chiesto un informazione ad un signore seduto accanto a noi nell'autobus che dall'aeroporto porta al centro città il nostro interlocutore ci accompagna vicinissimo all'hotel nonostante dovesse prendere tutta un' altra strada (questo tipo di situazioni sono state una costante per tutta la durata del viaggio), sfatando cosi' il luogo comune "made in England" dell'Irlandese rozzo e scortese. Dopo esserci sistemati in hotel (in Christ Church Place, di fronte alla maestosa Christ Church Catedral ) cominciamo il nostro giro della Capitale. Decidiamo di partire dalla Viking Area, antico centro della citta',dove ancor'oggi si possono ammirare incisioni runiche risalenti al periodo Vichingo della città. Fattasi sera,dopo una cena in uno dei fish and chips piu' famosi della Capitale, ci siamo recati nella zona piu' commerciale della citta', Temple Bar, culla della vita notturna Dublinese, dove animatissimi pub fanno da sfondo ad artisti di strada e turisti ubriachi. Nonostante sia la zona piu' multiculturale di Dublino il quartiere riesce ancora a trasmettere la sua natura tradizionale,una rarita' al giorno d'oggi.
3 Settembre - Il mattino successivo sveglia presto, con la difficilmente digeribile Irish Breakfast (specie dopo una serata in compagnia dell'immancabile Guinnes) e partenza alla scoperta della storia cittadina e nazionale.L'interessantissimo National Museum oltre ad offrire una descrizione piu' che esaustiva della cultura Irish, racconta la storia decamillenaria dell'isola, dalla preistoria ai Celti,creatori della civilta' irlandese cosi come la conosciamo oggi,passando per l'epoca Vichinga e Normanna, fino agli eroi nazionali degli ultimi 300 anni, tutti i nazionalisti vissuti e caduti per la sovranita' del popolo irlandese. Proseguendo non potevamo non visitare la casa della migliore amica di tutti gli Irlandesi, la Guinness. Il giro della fabbrica della famosa birra non e' soltanto una visita commerciale ma aiuta a conoscere uno spaccato importante della cultura irlandese. Il ritrovarsi per bere birra infatti non e' soltanto una scusa per staccare il cervello ed abbandonarsi a pratiche di discutibile gusto, ma e' un momento di aggregazione importante. Forse anche perche' la birra in Irlanda e' piu' buona, anche se tutt'ora, nonostante numerose riflessioni, ne ignoriamo il perche'.
La seconda sera ci incontriamo con i Camerati irlandesi e grazie a loro riusciamo a visitare un pub tipicamente irlandese frequentato solo da Irlandesi. La serata passa tra una birra e l'altra e abbiamo modo di capire molte cose sull'Irlanda e sfatare un altro luogo comune,quello dell'Irlandese violento e ubriacone. Non che non ci fossero persone ubriache in giro (tutt'altro) ma la vita di pub ci e' sembrata un momento di aggregazione comunitaria veramente particolare e differente dalla sola ricerca dello sballo comune in gran parte d'europa.
4 Settembre - Arriviamo al terzo giorno, stupiti di come il tempo sia volato via, realizzando che Dublino,come del resto molte capitali Europee, ti conquista davvero. Usciamo e il clima ci da la conferma che il detto "In Irlanda ci sono quattro stagioni in un solo giorno" e' assolutamente veritiero: si passa infatti da giubbotto e ombrello alla maglietta a maniche corte in meno di un ora e viceversa! La nostra prima tappa oggi e' il famoso Trinity College, l'universita' piu' prestigiosa d'Irlanda, un capolavoro di arte georgiana contornata da giardini quasi fiabeschi. Ma il fiore all'occhiello dell'istituto e' la sua biblioteca, la Old Library,contenente oltre 4 milioni e mezzo di volumi di tutte le epoche, dei quali i 250.000 piu' importanti sono custoditi nella "Long Room" arredata in legno antico. Ad essa si quale si accede camminando nel mezzo a due file di statue raffiguranti i filosofi piu' importanti della storia mondiale. Adesso passeremo a parlare di altro penserete. E invece no, perche' e' proprio qui, in questa universita', che si puo' ammirare quello che dicono essere il libro piu' antico del mondo: il Book of Kells. Se sia realmente il piu' antico non lo sappiamo, ma vendendolo ci si rende conto immediatamente di non essere di fronte ad un oggetto qualunque. Capolavoro dell'arte celtica, il Book of Kells presenta pagine e pagine di elegante scrittura manuale contornata da miniature, decorazioni e illustrazioni realizzate con precisione chirurgica.
Uscendo abbiamo anche l'occasione di vedere l'arpa di Brian Boru',dalla quale deriva l'emblema nazionale della repubblica d'Irlanda. Torniamo in centro per mangiare qualcosa e per fare un giro dei negozietti tipici, a caccia di qualche souvenir da tenere come ricordo. Chiamiamo un taxi e ci rechiamo alla Kilmainham Jail, posta su una collina sopra il centro di Dublino e adesso inghiottita nello sviluppo urbanistico. Questa lugubre e tetra costruzione e' stata, dal 1795 al 1924, il carcere di Dublino e rappresenta un simbolo marchiato a fuoco nelle coscienze degli Irlandesi. E' qui, infatti, che furono rinchiusi e poi uccisi i protagonisti della fallita rivoluzione del lunedi di pasqua del 1916 (chiamata in Gaelico Éirí Amach na Cásca). La mente di un militante politico non puo' astenersi dal soffermarsi sul grido di liberta' che ancora lanciano i rivoluzionari del 1916. Il loro sacrificio, scolpito nella storia d'Europa, e' un esempio indelebile di cosa voglia dire essere un soldato politico.
Usciamo per la cena pensando che la parte Dublinese del nostro giro si stava per concludere e che tre notti erano state decisamente poche per la mole di storia e cultura che Baile Átha Cliath (antico nome gaelico della citta', datogli dai celti fin dal loro primo insediamento) offre a chi percorre le sue strade millenarie. Tanti i palazzi, i musei, i giardini, ed i castelli che non abbiamo potuto toccare con mano, ma soltanto osservare di sfuggita. Ci vengono in mente il Dublin Castle, la City Hall, la Leinster House, le General Post Office, la San Patrick Church, i dintorni di O'Connel Street (rinnovata negli ultimi anni dopo un passato prestigioso che rischiava di essere cancellato per sempre dal proliferare di fast food e dalla speculazione edilizia).
E siccome era l'ultima sera, decidiamo dunque di andare a vederla O' Connel Street. La imbocchiamo e subito volgiamo lo sguardo verso l'alto, ammirando le imponenti statue degli eroi nazionali irlandesi che la onorano, fra le quali troviamo quelle di Daniel O'Connel Il Liberatore , che lotto' per l'abrogazione delle leggi penali irlandesi e dell'Act of Union, e di Charles Stewart Parnell sostenitore dell'autogoverno d'Irlanda (le cosiddette Home Rules). Questi fu vittima del moralismo tipicamente cattolico, sul quale fecero leva i gli Unionisti, che costruurono una violenta campagna diffamatoria su di una relazione adultera, costringendolo a ritirarsi. Nonostante questo, oggi Parnell viene ricordato come "Il secondo Re senza Corona D'Irlanda".
La nostra ultima notte Dublinese si conclude quindi con l'ennesima Guinness e con una forte, sentita stretta d'avambraccio ai Camerati Dublinesi. Ci lasciamo con la promessa di tornare a trovarli presto. Al mattino dopo infatti, partiremo alla volta di Galway, non senza pero' aver lasciato un pezzo di cuore a Dublino.
Saverio e Finita
NOTE:
La Christ Church Catedral, detta "la madre di tutte le chiese di Dublino", è la più grande chiesa della città. Fu eretta nel 1030.
Dublino venne fondata dai Vichinghi, che la battezzarono "Dubh Linn". Insieme a questa vennero fondate altre 3 importanti città: Wicklow, Waterford e Wexford, tutt'ora centri molto importanti. I nuovi colonizzatori introdussero i capelli rossi nel patrimonio genetico irlandese, e dettero un forte impulso al commercio con l'esterno. Nel giro di pochi decenni riuscirono ad integrarsi perfettamente con la popolazione autoctona, malgrado il loro arrivo non fosse stato certo pacifico, viste le centinaia di saccheggi compiuti nei monasteri cristiani.
Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale la Gran Bretagna blocco' l'"Home Rules" per l'Irlanda (anche a causa delle proteste degli uonionisti dell'"UVF) che era stata approvata dal 1912 senza pero' essere resa effettiva. A quel punto gli "Irish Volounteers" di Pedraig Pearse e gli "Irish Citizen" organizzarono la rivolta occupando i punti strategici della citta' stabilendo il quartier generale alle poste centrali in O' Connel Street e proclamando la Repubblica d'Irlanda.
Dopo una settimana di scontri gli inglesi pero' ebbero la meglio arrestando, rinchiudendo e uccidendo i rivoluzionari. Ma l'insurrezione, seppur finita male, diede inizio al processo che pochi anni dopo porto' l'Irlanda a diventare finalmente indipendente...anche se purtroppo priva di quella elite' di giovani capeggiati dal poeta filosofo nazionalista Pedraig Pearse, riferimento irrinunciabile tutt'oggi, barbaramente assassinata dalla reazione Britannica.
Veramente interessante.Consiglio anche io di visitare l'Irlanda.
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