lunedì 18 novembre 2013

Il pontormese che ruotava le navi novant’anni prima della Costa Concordia

Odoardo Giannelli nacque a Pontorme, oggi quartiere di Empoli, il 12 Maggio 1879.
Dopo essersi laureato in ingegneria navale, entrò nella Marina Italiana dove ebbe una carriera brillante. Nel 1931 nei cantieri di Castellammare di Stabia, di cui fu il direttore tra il 1926 e il 1932, varò le due navi gemelle Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, la prima poi verrà ceduta ai russi al termine nel secondo conflitto mondiale come risarcimento di guerra, l’altra diventerà la più famosa nave scuola, nonché l’ammiraglia della moderna Marina Militare Italiana.

Ma a Giannelli si deve l’intuizione di un metodo di recupero per le navi affondate, del tutto rivoluzionario e ingegnoso, ma allo stesso tempo di una semplicità unica.
Nel mare di Taranto nel 1921 giaceva ancora il relitto della nave militare Leonardo Da Vinci, danneggiata in seguito ad un sabotaggio durante la Grande Guerra, su un fondale di 17 metri e Giannelli venne incaricato di recuperarla.

La nave dalla stazza di 22mila tonnellate era rovesciata su un fondale fangoso e qui il genio dell’ingegnere: sollevare la nave dal fondo grazie a dei cilindri stabilizzatori, poi trascinarla nel bacino portuale per i lavori di sistemazione. Infine tornare nuovamente in mare per quello che gli ingegneri al lavoro sulla Costa Concordia hanno chiamato “parbuckling”.
Nel 1921 la soluzione migliore per far tornare in posizione una rovesciata era immettere al suo interno 8mila tonnellate d’acqua mediante delle pompe alimentate da due sommergibili. Ad assistere ai lavori arrivarono ufficiali e ingegneri da ogni parte d’Europa e del mondo, considerando i mezzi e le tecnologie dell’epoca si trattò di una missione quasi impossibile.

Il 24 gennaio del 1921, dopo un’immane lavoro, la Leonardo Da Vinci tornava dritta.
La vittoria dell’ingegnerie lo portò a lavorare in tutta Italia e a far si che il suo metodo venisse utilizzato da molte marine del mondo.

Quindi l’ingegner Nick Sloane, incaricato di ruotare la Costa Concordia, tanto osannato dalle tv e dalla stampa, con tutte le tecnologie dei nostri giorni, non ha inventato proprio un bel niente ma l’impresa si deve alla mente di un pontormese nato nel 1879 a 70 chilometri dal mare.


Di seguito riportiamo copia di un articolo dell'epoca.










































Filippo

1 commento:

  1. Di questi Italiani i libri di scuola non parlano, di questi Uomini la tv non si occupa! Una storia interessante che non conoscevo!

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